Come il “messy middle” influenza il customer journey nella realizzazione di siti web
Ti è mai capitato di visitare un sito più volte, cliccare in giro… e poi cercare altre informazioni su altri siti? Quel momento di “confusione” è esattamente il Messy Middle, un concetto esplorato da Google in questo studio, che spiega come il percorso d’acquisto non sia lineare, ma pieno di esplorazioni, confronti e indecisioni.
➡️ Per chi realizza siti web, progettare tenendo conto di questo caos apparente è fondamentale per guidare il visitatore verso la conversione.
Sommario
Cos’è il Messy Middle? (E perché dovresti saperlo se hai un sito web)
Il Messy Middle è quella fase centrale del customer journey in cui il potenziale cliente esplora alternative, confronta offerte, legge recensioni, guarda video, cerca pareri e si fa mille domande.
🔍 Secondo Google, ci sono due modalità chiave nel Messy Middle:
Esplorazione: l’utente cerca, clicca, approfondisce
Valutazione: l’utente confronta, analizza e decide
E spesso, si passa avanti e indietro tra le due.
Fatti consigliare
Il 63% dei consumatori non prende decisioni lineari: esplora, confronta e poi torna indietro prima di scegliere (Fonte: Think With Google, 2020).
Rendi semplice l’accesso alle informazioni chiave (prezzi, vantaggi, testimonianze) e integra tool di confronto o sezioni FAQ ben strutturate.
Questi elementi aiutano gli utenti nella fase di valutazione.
🎯Bias Cognitivi e Decisioni d’Acquisto: Come Influiscono su UX e Copy
Durante il Messy Middle, le persone non sono completamente razionali. Vengono influenzate da una serie di bias cognitivi. Alcuni dei più importanti sono:
Bias di autorità: Ci fidiamo di esperti o brand autorevoli.
Bias della riprova sociale: Se altri lo fanno, va bene anche per me.
Bias della scarsità: Offerte a tempo limitato ci spingono all’azione.
Suggeriento pratico
Usa testimonianze, recensioni, casi studio visibili nella homepage o vicino ai CTA. Crea una sezione “Chi siamo” che evidenzi i tuoi punti di forza con numeri e prove reali.
🖥️ UX e Architettura del Sito: Il Design Come Bussola del Caos
Quando l’utente si trova nel Messy Middle, un sito ben strutturato può fare la differenza tra un “torno più tardi” e un “ok, mi fido”.
Elementi chiave da curare:
✅Navigazione intuitiva
✅CTA chiare e visibili
✅Landing page personalizzate
✅Struttura a silos dei contenuti
Cosa puoi fare subito:
Secondo uno studio di Forrester, una buona UX può aumentare le conversioni fino al 200%
Inserisci breadcrumb, micro-interazioni, e struttura i contenuti per “funnel” (es: scopri → confronta → prenota). Ogni sezione deve avere un obiettivo chiaro.
🔍 SEO e Contenuti: L’Ancora nel Caos del Messy Middle
Nel momento in cui l’utente esplora, Google è il primo consulente a cui chiede consiglio. Per questo, i contenuti del tuo sito devono essere presenti, pertinenti e ottimizzati per SEO.
Fatti consigliare
Crea contenuti per ogni fase: articoli informativi, guide dettagliate, video tutorial, schede servizi, pagine FAQ. Ogni contenuto deve aiutare l’utente a capire, fidarsi e scegliere.
🔁 Retargeting e Follow-up: Chi si perde, si può riprendere
Nel Messy Middle, molte persone abbandonano senza convertire. Ma non è detto che siano perse per sempre.
💥 Usa queste strategie per “riprenderle”:
Retargeting Ads (su Meta, Google, LinkedIn)
Email marketing con offerte mirate
Lead magnet come checklist o guide PDF
Fatti consigliare
Il 70% degli utenti che abbandonano un sito torna se riceve un reminder personalizzato (Fonte: Criteo, 2021).
Integra un modulo contatti con lead magnet (“Scarica la checklist per il tuo sito perfetto”) per raccogliere email e costruire relazioni
Riassunto e Azioni Consigliate
Il Messy Middle è il regno dell’incertezza, ma anche un’occasione d’oro per chi sa come guidare il cliente. Progettare un sito web efficace oggi significa:
✅Comprendere i comportamenti degli utenti
✅Applicare leve psicologiche nel copy e nel design
✅Creare una struttura UX chiara e fluida
✅Essere presenti nei momenti di ricerca con contenuti SEO-friendly
✅Coltivare il rapporto post-visita con retargeting e follow-up